Figlia di Mathieu Barraine, violoncellista solista dell’orchestra dell’Opera di Parigi, licenziato durante l’occupazione, come gli altri musicisti ebrei dell’orchestra, Elsa Barraine ha studiato al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica de Parigi (CNSM) con Georges Caussade, Jean Gallon e Paul Dukas (era in particolare nella stessa classe di Olivier Messiaen).
Nel 1928 vince il secondo Gran Premio di Roma con Eracle a Delfi, poi nel 1929 il primo Gran Premio con la cantata La Vergine guerriera su di un poema di Armand Foucher, una trilogia sacra su Giovanna d’Arco.
Dal 1936 al 1939 Elsa Barraine è direttrice di canto all’Orchestra nazionale della Radiodiffusione francese. Nel 1938 aderisce al Partito Comunista Francese, seguendo gli accordi di Monaco. Nel 1941 è esclusa da tutte le sue funzioni ed entra nella Resistenza. Grazie a Roger Desormière, lavora all’Opéra-Comique di Parigi, è arrestata e poi rilasciata grazie ad un funzionario della prefettura di polizia. Suo padre, che era ebreo, muore il 24 settembre 1943. Sfuggendo ad un agguato, si nasconde con il nome di Catherine Bonnard. Dalla fine del 1944 è editorialista di musica per il quotidiano l’Humanité.
Dal 1944 al 1946 Elsa Barraine è direttrice dell’Orchestra Nazionale e direttrice musicale delle edizioni del Canto del Mondo. Nel 1953 è nominata professoressa al Conservatorio Nazionale superiore di Parigi, dove insegna analisi dal 1969 al 1973. Nel 1972-1974 è ispettrice dei teatri lirici nazionali presso la Direzione della musica al Ministero della Cultura. Negli anni ’80 inizia a studiare cinese e russo, viaggia in Cina e prende parte a numerosi incontri e manifestazioni in Unione Sovietica.
Elsa Barraine muore il 20 marzo 1999 a Strasburgo, all’età di 89 anni.
La sua opera
Compositrice di talento, le dobbiamo della musica per orchestra (tre Sinfonie, una Fantasia per pianoforte e orchestra, una Suite Astrologica per piccola orchestra…), della musica per il palcoscenico (Le Roi-gobbo, Il Muro, La Canzone della persona impopolare, I Paesani…), della musica da camera e strumentale (Quintetto a fiato, Musica rituale per organo, gong e xylorimba…) e della musica corale: Inno alla luce per soprano e orchestra, Poesia ininterrotta (cantata su dei poemi diPaul Elouard), Cantata del Venerdì santo.
Una piccola parte del suo lavoro si ispira al giudaismo: Pogroms, per orchestra (1933), 3 Canzoni ebraiche (1935), 4 Canti ebraici (1937), Suite ebraica, for violin and piano (1951).
Testo preparato da Hervé Roten e Bruno Fraitag basato su Musicologie.org e Consultare gli archivi EIJM di Elsa Barraine