Preghiere al suono della Marsigliese!

di Hervé Roten

La liturgia ebraica riserva decisamente molte sorprese ! Nel 1993, mentre coordinavo le attività dell’associazione Yuval per la conservazione delle tradizioni musicali ebraiche, sotto la direzione del musicologo Israel Adler, fui contattato dalla produttrice di France Culture Marie-Dominique Arrighi, che stava preparando una serie di programmi radiofonici intorno al tema dell’integrazione e dell’acquisizione della nazionalità francese[1]Le quattro emissioni settimanali Nuits magnétiques di Marie-Dominique Arrighi sul tema « Diventare francesi ? » sono state trasmesse su France Culture dal 20 aprile 1993.

Nel corso di un’intervista con il professor Ady Steg, Presidente dell’Alliance Israélite Universelle, quest’ultimo le aveva affermato che l’emancipazione degli ebrei dell’Europa orientale si era potuta realizzare grazie alla Rivoluzione francese ed alle conquiste napoleoniche. Gli ebrei ortodossi e hassidici, allora liberi di poter esprimere la loro fede fuori dai ghetti, avrebbero reso omaggio ai loro liberatori usando in particolare la musica della Marsigliese per cantare alcune delle loro preghiere.

Rouget de Lisle cantando la Marseillaise per la prima volta (dipinto di Isidore Pils, 1849)

Se è vero che la musica hassidica include un certo numero di marce napoleoniche, non avevo mai incontrato fino a quel momento un’aria così emblematica come quella della Marsigliese. Dopo un’indagine condotta negli ambienti Lubavitch di Parigi, è risultato che un piyyut del mattino di Shabbat, Haaderet vehaemuna, è effettivamente cantato sulla prima parte della melodia della Marsigliese! Incuriosito da questo prestito poco « ortodosso », chiesi al mio informatore l’origine di questa melodia. Secondo lui, la sua introduzione nella liturgia era relativamente recente, ma non poteva darmi maggiori dettagli.

Mi rivolsi allora alla comunità Lubavitch a Gerusalemme attraverso Israel Adler, Yaakov Mazor e Gila Flam, attuale direttrice della fonoteca nazionale israeliana. Dopo una breve indagine, furono in grado di ottenere le seguenti spiegazioni. Nel 1973, quando il movimento Habad era ancora poco diffuso in Francia, un centinaio di ebrei francesi si recarono per le celebrazioni di Tichri dal Rebbe Lubavitch a New York. Quest’ultimo, che conosceva particolarmente bene la Francia, avendo studiato per diversi anni alla Sorbona, diede loro un caloroso benvenuto. E durante le hakafot (processioni) di Simha Torah, li raccolse attorno a sé ed iniziò a cantare la preghiera Haaderet Vehaemuna sulle note della Marsigliese. I francesi non credevano alle loro orecchie, ma si resero all’evidenza : il Rebbe stava davvero cantando l’aria della Marsigliese! Si unirono allora al canto del Rebbe con una gioia ancora più intensa. Immediatamente dopo le Hakafot, molti gruppi di hassidim si raccolsero attorno ad uno di questi francesi che stava insegnando la Marsigliese a coloro che desideravano imparare questo nuovo nigun. Canti e balli si moltiplicarono nella casa del Rebbe, e presto il canto si diffuse per le strade circostanti per tutta la notte, mentre sempre più persone si univano alle danze senza fine.

Audio 1: La Marsigliese cantata dai Lubavitch. Estratto dal programma Nuits magnétiques di Marie-Dominique Arrighi, trasmesso su France Culture il 20 aprile 1993

Dal 1973, la piyyut Haaderet vehaemuna viene cantata il sabato mattina e nei giorni festivi sulle note della Marsigliese. Successivamente, il Rebbe giustificò la sua decisione facendo notare che l’inno dei Lubavitch Ufaratsta (Ti diffonderai; Genesi 28, 14) corrispondeva sostanzialmente all’anagramma della parola Tsarfat, che in ebraico significa “Francia”. Questi due termini erano quindi profondamente e armoniosamente correlati. D’altra parte, secondo la Ghematria (procedimento numerologico per interpretare i testi ebraici), il totale delle loro lettere è 770… numero che corrisponde al numero della casa del Rebbe a New York (770 Eastern Parkway, Brooklyn)!

Audio 2 : Ufaratsta, Inno dei Lubavitch

Djerba, Sinagoga di La Ghriba – Settembre 1994 (© H. Roten)

Sentire i Lubavitch cantare la Marsigliese in ebraico è tanto più paradossale quando sappiamo che il fondatore del movimento Habad, il rabbino Schneur Zalman di Lyadi (1745-1813) – il nipote spirituale del Baal Shem Tov – si era deliberatamente schierato con i russi contro le invasioni napoleoniche che considerava pericolose per l’ebraismo ortodosso. D’altra parte, le parole guerriere di questo inno non lo predisponevano certo ad accompagnare il canto di una preghiera. Ma per i hassidim, qualsiasi melodia, la più impura come la più banale, contiene una scintilla divina che il devequt[2]Stato d’adesione totale a Dio in tutti gli atti della vita quotidiana permette di sprigionare.

Questa inchiesta sull’uso della Marsigliese nelle preghiere ha rivelato l’esistenza di una seconda registrazione proveniente dall’isola di Djerba (Tunisia). A seguito di una visita di funzionari francesi sull’isola, la comunità ebraica onorò i suoi ospiti cantando il loro inno nazionale. L’aria rimase nelle memorie e servì da cornice per un piyyut che viene cantato ancora oggi durante la funzione. L’intonazione orientale si intreccia con l’aria originale il che conferisce a questa marsigliese un aspetto originale e per lo meno sorprendente.

Audio 3: Djerbian Piyyut cantato in arabo sulla musica della Marsigliese

Infine, recentemente, il mio amico Joël Rochard, Presidente del Cercle Bernard Lazare, mi ha inviato una e-mail intitolata Rouget de Lisle in soccorso di Ibn Gabirol. Mi spiegava che « suo nipote Samuel, 11 anni, aveva delle difficoltà ad imparare la preghiera di Adon Olam. Gli ho spiegato che questo poema liturgico poteva essere cantato con diverse melodie. Ognuno poteva scegliere l’aria che voleva.

Gli ho suggerito la Marsigliese. L’idea gli è piaciuta.

Un’ora dopo conosceva Adon Olam a memoria.»

Ammetto di aver provato a fare lo stesso. Funziona perfettamente!

Consultare altri documenti sulla Marsigliese nelle nostre collezioni

 

Guardare un estratto video della Marsigliese cantata da Rabbi Menachem Mendel Schneerson e dai suoi seguaci

Guardare un estratto video “Perché i Lubavitch cantano la Marsigliese ogni sabato mattina? »

References
1 Le quattro emissioni settimanali Nuits magnétiques di Marie-Dominique Arrighi sul tema « Diventare francesi ? » sono state trasmesse su France Culture dal 20 aprile 1993
2 Stato d’adesione totale a Dio in tutti gli atti della vita quotidiana

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