Autrice, poetessa, drammaturga e traduttrice
Nata il 29 maggio 1911 a Königsberg, allora Prussia orientale, Léa (Leah) Goldberg trascorre la sua infanzia a Kovna, in Lituania. Quando scoppia la Prima guerra mondiale, la sua famiglia emigra in Russia. Ed è qui che nasce suo fratello, Emmanuel, morto di una grave meningite prima di aver raggiunto un anno di età. Questo ricordo perseguiterà la futura poetessa per tutta la vita.
Alla fine della guerra, la famiglia torna a Kovna. Ma il padre, sospettato di appartenere al Partito Comunista, è arrestato dalle autorità lituane e crudelmente torturato. Non si riprenderà mai dal trauma subito e sarà colpito da una malattia mentale che porterà la coppia al divorzio. Questo tragico episodio segnerà a lungo la vita di Léa Goldberg. Dopo aver constatato che anche suo zio paterno aveva sofferto di una malattia mentale, fa la scelta di non avere figli.
Fin dalla sua prima giovinezza, Léa Goldberg sente una forte attrazione per la letteratura e le lingue. Nel 1933, dopo aver studiato filosofia e lingua semitica presso le università di Kaunas (Lituania) e Berlino, discute una tesi sul dialetto samaritano presso l’Università di Bonn. Dopo aver conseguito il dottorato, torna in Lituania dove insegna letteratura presso il Gymnasium (liceo) ebraico di Raseiniai. Aderisce, allora, alla società letteraria Petah e, dal 1932, le sue poesie sono pubblicate su dei giornali in ebraico. Grazie ad una autorizzazione all’immigrazione inviata dal poeta Abraham Shlonsky, emigra nella Palestina mandataria nella primavera del 1935. Lì si unisce al gruppo di poeti modernisti Yahdav (“Insieme”) al quale appartengono anche Abraham Shlonsky, Nathan Alterman, Yaakov Horovitz e Israele Zmoura. Nello stesso anno, 1935, pubblica la sua prima raccolta di poesie intitolata Anelli di fumo.
L’anno successivo sua madre emigra a sua volta e si stabiliscono entrambe a Tel Aviv. Léa Goldberg vi trova lavoro come consulente letteraria per il teatro nazionale Habima e come editrice di libri per bambini per le edizioni Sifriat ha-Po’alim. È anche redattrice di Davar le-Yeladim e Orot Ketanim, riviste per bambini della diaspora. Traduce le più importanti opere della letteratura classica straniera e scrive recensioni letterarie e teatrali.
Nel 1954 è nominata docente di lettere all’Università Ebraica di Gerusalemme, poi professoressa associata ed infine professoressa. Dal 1963 dirige il Dipartimento di letteratura comparata presso l’Università Ebraica di Gerusalemme.
Muore a Gerusalemme il 15 gennaio 1970, all’età di 59 anni, di cancro.
I libri per bambini scritti da Léa Goldberg, tra i quali “I miei amici della rue Arnon” (1943), “Cosa fanno i cervi ? (1949), “Piccola capanna” (1959), “Un appartamento in affitto” (1959), “Miracoli e meraviglie” (1954), “Dov’è Pluto ? (1957), « L’uomo matto di Kfar Azar » (1968) sono ancora oggi molto popolari e sono considerati uno dei gioielli della letteratura ebraica per i giovani lettori.
I suoi poemi, caratterizzati da uno speciale rispetto per la rima e il ritmo, rimangono popolari nella cultura israeliana. Molti di loro sono stati musicati e cantati, in particolare da Chava Alberstein, Yehudit Ravitz, Nurit Galron, Achinoam Nini, Arik Einstein e Yossi Banai.
Léa Goldberg ha ricevuto il “Premio Ruppin” (1949) e il “Premio Israele per la Letteratura” (1970) (assegnato postumo a sua madre, Tzila, che le è sopravvissuta di 13 anni).
Fonti: Wikipedia e Lettres d’Israel
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