Di Hervé Roten
Nato a Caracas da madre cattolica venezuelana e padre tedesco di origine ebraica, Reynaldo Hahn è il più giovane di una famiglia di nove figli che si stabilisce a Parigi nel 1878. All’età di 11 anni, Reynaldo Hahn entra al Conservatorio di Parigi e diventa allievo di Albert Lavignac e di Jules Massenet per la composizione. A tredici anni, compone già una celebre melodia “Se i miei versi avessero le ali” su di un poema di Victor Hugo.
Negli anni 1890 frequenta i salotti parigini (in particolare quello degli Halphen) dove canta le sue melodie accompagnandosi al pianoforte. Vi incontra personalità come Stéphane Mallarmé, Edmond de Goncourt e Marcel Proust, di cui diventa l’amante fino al 1896.
Nel 1914, dietro sua richiesta, è mandato al fronte fino al 1916 per poi lavorare al Ministero della Guerra. Ciò non gli impedisce di continuare a comporre. E’ nominato ufficiale della Legion d’Onore nel 1924.
Nominato professore di canto all’École normale de musique di Parigi nel 1920, Reynaldo Hahn frequenta Pablo Casals, Jacques Thibaud e Nadia Boulanger. In questo periodo tra le due guerre, compone molte operette e commedie musicali. Ma accanto a questa musica alla moda, ritorna ad un genere che fino a quel momento aveva trascurato, la musica da camera, con il Quintetto per pianoforte (1921), la sonata per violino e pianoforte (1927) e due Quartetti d’archi (1939).
Inquietato per le sue origini ebraiche, deve lasciare Parigi nel 1940 per Cannes e poi Monte-Carlo. Nel 1945, tornato a Parigi, è eletto membro dell‘Académie des Beaux-Arts e diventa direttore dell’Opera di Parigi. Affetto da un tumore al cervello, muore a Parigi il 28 gennaio 1947; è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.
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