HASKALAH
Il titolo dell’album è preso in prestito dal movimento dallo stesso nome iniziato da Moses Mendelssohn a metà del XVIII secolo. Evoca l’Illuminismo attraverso il filtro dell’identità ebraica in una visione modernista, un modo di pensare riformato in cerca di una società utopica ed umanista. Più pagano che pio, ci porta in un viaggio ai confini di un universo fantastico, pieno di colori vivaci e di culture diverse. È facile immaginare supereroi disarmati, personaggi alla ricerca di un amore universale od intimo, interessati a campi secolari come la letteratura, la filosofia, la musica e la matematica. Frutto di diversi anni di concerti in cui la forza narrativa ha preso il posto che merita, questi universi militano per un folklore di un domani.
Horse Raddish
In questi tempi in cui il dissimile fa paura, in cui l’altrove lontano non risveglia più desideri, noi, Horse Raddish, siamo lieti – SI – di assaporare la musica nomade di questi popoli paria. A volte malinconica, a volte frenetica, ricca della loro miscela di storia, amore e tradizioni. Venite a provare il viaggio… ” Non chiedere a chi conosce la tua strada, o non ti perderesti”… Erigendo questo pensiero ebraico come un manifesto, Horse Raddish riporta la musica klezmer alle sue radici, preoccupandosi di percorrere le strade secondarie dove il rock’n’roll croccante incontra il jazz avanguardista e giocoso. Un collettivo di improvvisatori la cui unica ambizione è quella di divertirsi, Horse Raddish si è costruito una solida reputazione nel circuito del live. Musica dal cuore che contamina il corpo, da ascoltare e ballare, seduti od in piedi.
Con:
Cédric Chatelain: flauto, sassofono soprano
Alexandre Leitao: fisarmonica
Michel Schick: clarinetto, clarinetto basso
Michel Taïeb: chitarra elettrica, voce
Simon Clavel: batteria
François Puyalto: basso elettrico
“Sognatori sfrontati, a volte persino sovraeccitati, ma prima di tutto improvvisatori esperti, questi sei cowboy dello swing yiddish attraversano l’Europa centrale con i loro ottoni e le loro chitarre elettriche, in stile musette rock…”.
Anne Berthod – Télérama
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Ascoltare il programma radiofonico “Electric Yiddish: dal jazz rock al punk”, con Michel Schick del gruppo Horse Raddish
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