Da Hervé Roten
Contrariamente a certe idee preconcette, gli ebrei italiani, provenzali e di Amsterdam avevano una perfetta conoscenza della musica colta del mondo cristiano. I giovani ebrei italiani del XV secolo frequentavano le scuole di musica e di danza.
Nel XVI ed all’inizio del XVII secolo, la Corte Ducale dei Gonzaga di Mantova accoglie musicisti ebrei, tra i quali Salomone Rossi (1570 ca – 1630 ca) che pubblica nel 1622-23 una prima raccolta di 33 cori in ebraico per la sinagoga di Mantova.
Intorno al 1680, Carlo Grossi scrive una cantata per una confraternita ebraica di Modena o di Venezia. Nel 1732, 1733 e 1735 sono eseguite tre cantate nella piccola sinagoga di Casale Monferrato.
Verso la fine del XVII secolo, un importante ebreo del Comtat Venaissin, che sperava fortemente nell’arrivo di un erede maschio, commissiona al compositore cristiano Louis Saladin la produzione di un “Divertimento per una circoncisione” per solisti, coro a quattro voci ed orchestra! A Bordeaux e ad Amsterdam, gli ebrei portoghesi apprezzano e suonano la musica del loro tempo.
Nel XVIII secolo, ad Amsterdam, i sontuosi salotti delle ricche famiglie ebraiche portoghesi ospitano concerti di opere e cantate, generi che entrano pure nella sinagoga con le opere di Abraham Caceres e Cristiano Giuseppe Lidarti, autore nel 1774 dell’oratorio Ester, l’opera la più lunga (due ore!) nella storia della musica ebraica barocca.
Ascoltare l’emissione radiofonica: Musiche ebraiche barocche, presentata da Hervé Roten
Ascoltare la playlist; Musica ebraica barocca (parte 1)
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