Le Candélabre à Sept Branches [Il Candelabro a Sette Bracci] (1951) di Darius Milhaud

Uno spartito su carta da ricalco, dedicato a Madame Alice Halphen

A cura di Hervé Roten


darius_milhaud_3-redim_150px_vertic.jpgComposto a Parigi tra il 20 e il 28 dicembre 1951, Le Candélabre à Sept Branches (opus 315) è un ciclo di sette brevi brani per pianoforte di Darius Milhaud (1892-1974), che evocano le principali feste del calendario ebraico (Primo giorno dell’Anno, Giorno di Penitenza, Festa delle Capanne, La resistenza dei Maccabei, Festa della Regina Ester, Festa di Pasqua, Festa di Pentecoste). Questo brano, dalla durata di circa 10 minuti, fu eseguito per la prima volta il 10 aprile 1952 dal pianista Frank Pelleg (1910-1968) all’Ein Gev Festival (Israele). L’opera, dedicata a Madeleine Milhaud, è stata pubblicata nel 1952 dalla Israeli Music Publisher (Tel Aviv).

p_334_couv_eclaircie__370px_vertic.jpgIl titolo di questo spartito fa referenza alla menorah (il candelabro) a sette bracci del Tempio di Salomone. Darius Milhaud proviene da un’antica famiglia ebrea del Comtat Venaissin. Non ha mai rinnegato le sue radici. Ed una parte della sua opera riflette il suo attaccamento al giudaismo[1]Su questo argomento, vedi l’articolo di Gil Pressnitzer su Esprits Nomades.

Le Candélabre à Sept Branches non utilizza alcun tema liturgico o folcloristico ebraico. Il linguaggio musicale rimane quello solitamente utilizzato dal compositore. Ma come osserva il musicologo François-René Tranchefort, “gli accenti di questa musica sono al tempo stesso tetri e colorati, caldi, intimi e profondi.”[2]François-René Tranchefort, Guide de la musique de piano et clavecin (Guida alla musica per pianoforte e clavicembalo), éd. Fayard 1987 p.529.

Il manoscritto su carta da ricalco stampato in possesso dell’Istituto Europeo di Musica Ebraica proviene dal Fondo Halphen. Questo pezzo unico presenta una misteriosa dedica di Darius Milhaud « à Madame Halphen in memoria della costellazione dell’ Orione”.

L’IEMJ ha altri spartiti di ispirazione ebraica di Darius Milhaud, come, in particolare,   I 6 Canti popolari ebraici pubblicate da Hegel nel 1925, od ancora le opere Esther de Carpentras (1938) e David (1954)

Fonti: IRCAM, Musicologie.org, Esprits nomades (Gil Pressnitzer)

References
1 Su questo argomento, vedi l’articolo di Gil Pressnitzer su Esprits Nomades
2 François-René Tranchefort, Guide de la musique de piano et clavecin (Guida alla musica per pianoforte e clavicembalo), éd. Fayard 1987 p.529.

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