Storia di uno spartito manoscritto inedito di Georges Enesco ritrovato negli archivi dell'IEMJ
di Hervé Roten,
Compositore rumeno, ma anche violinista virtuoso, direttore d’orchestra, pianista e pedagogo, Georges Enesco (Enescu in rumeno) è nato il 19 agosto 1881 a Liveni (Moldavia rumena).
Bambino prodigio, entra al Conservatorio di Vienna all’età di 7 anni. Vi studia composizione e violino e si produce regolarmente in pubblico dall’età di 12 anni. Nel 1895 si trasferisce a Parigi per seguire gli studi musicali al conservatorio : composizione con Jules Massenet e Gabriel Fauré, contrappunto con André Gédalge, violino con Martin-Pierre Marsick.
A Parigi stringe amicizia in particolare con Alfred Cortot, Pablo Casals, Jacques Thibaud, Maurice Ravel, Jean Roger-Ducasse, Florent Schmitt, Paul Dukas e Fernand Halphen. Nel 1898 Enesco dedica ad Halphen il suo Nocturne Ville d’Avrayen per pianoforte e trio d’archi. Due anni dopo, Halphen dedica ad Enesco la sua Sonata in do # minore per violino e pianoforte, una sonata che fu probabilmente effettuata dallo stesso Enesco quando fu eseguita per la prima volta.
Durante la prima guerra mondiale, Enesco torna in Romania, dove compone la sua Seconda suite per orchestra (1915) e la sua Seconda sinfonia (1918), un Trio per violino, violoncello e pianoforte e sette Composizioni improvvisate per pianoforte. Alla fine della guerra, condivide la sua vita tra la Francia e gli Stati Uniti dove dirige regolarmente l’Orchestra filarmonica di New York. Tiene anche numerosi recital e concerti in Francia, dove è accompagnato da Gabriel Fauré e Richard Strauss. Dal 1928 inizia ad insegnare violino ed interpretazione a Parigi, Siena, New York e Cambridge. Tra i suoi studenti ci sono Yehudi Menuhin, Christian Ferras, Dino Lipatti, Ivry Gitlis, Arthur Grumiaux, Michel Schwalbé…
La seconda guerra mondiale vede Enesco tornare a Bucarest. Si immerge nella vita musicale della capitale rumena. Ardente difensore della musica contemporanea, compone opere di grande modernità: Impressioni d’infanzia per violino e pianoforte (1940), un Quintetto per pianoforte e archi (1940) e il suo secondo Quartetto con pianoforte (1944). Tornata la pace, Enesco si esibisce come direttore o violinista a Mosca con David Oïstrakh ed Emil Gilels, a Bucarest con Yehudi Menuhin o al pianoforte a fianco di Ernst Wallfisch. L’instaurazione del regime comunista lo porta all’esilio definitivo. Rifugiato a Parigi e pur in difficoltà economiche e di salute, rimane molto attivo fino alla sua morte nella notte tra il 3 e il 4 maggio 1955.
Le circostanze della composizione del Notturno Ville d’Avrayen
Il 5 luglio 1898 Georges Enesco, non ancora diciassettenne, è invitato da Fernand Halphen a Ville d’Avray, a casa dei suoi genitori. Colmo dell’ironia per degli ebrei, la casa di Georges e Alice Halphen si chiamava “Il Monastero”! Enesco, compagno di classe di Halphen al conservatorio, vi trascorre dei momenti molto piacevoli e i due amici allungono persino la giornata fino a tarda notte. La luna è chiara e provoca l’ispirazione di Enesco che compone un Notturno Ville d’Avrayen per pianoforte, violino, viola e violoncello, che dedicherà a Fernand Halphen, ed a chi consegnerà il manoscritto.
Nel 2005, i discendenti di Fernand Halphen donano gli archivi musicali del compositore al Centro Francese delle Musiche Ebraiche, l’attuale Istituto Europeo di musiche ebraiche. Tra i tanti documenti c’è questo manoscritto dimenticato. Alcune ricerche su Internet mostrano un abbozzo dello spartito. Altri menzionano questo spartito come datato 1931-1936, con il titolo leggermente diverso di Nocturne Ville d’Avray. Nel 2012 esce un CD dedicato alle opere inedite di Georges Enesco (Georges Enescu, The Unknown Enescu, Volume One, Music for violin) in cui compare il Notturno Ville d’Avrayen. Questo notturno, ritrovato in un manoscritto conservato dall’Istituto Culturale Romeno – Museo Georges Enesco, è descritto come “un toccante ricordo dei forti rapporti che Enesco ebbe con Menuhin” nel periodo dal 1931 al 1936 ! Secondo Malcolm MacDonald, autore della notizia del disco, fu durante questo periodo che Enesco avrebbe scritto questo notturno che sarebbe stato suonato nella residenza dei Menuhin, che allora vivevano a Ville d’Avray. In realtà, Enesco si era limitato a riprendere questo lavoro giovanile che affida, per essere interpretato, in particolare a Menuhin al violino, a Pierre Monteux alla viola ed a Maurice Eisenberg al violoncello. La storia ha cancellato il nome del primo dedicatario – Fernand Halphen – per conservare solo quello di Yehudi Menuhin. Questa imprecisione si trova su molti siti, incluso quello della BNF.
Il raffronto tra i due manoscritti di Enesco (vedi sopra), permette di ricollocare la creazione del Notturno Ville d’Avrayen nel suo periodo e nel suo contesto d’origine. È un’opera giovanile (Enesco non ha nemmeno 17 anni!) ispirata dalla natura. Su tale spartito, precisato come essendo stato completato giovedì 7 luglio 1898 alle ore 3:20 del mattino, si trovano indicazioni quali “bel chiaro di luna”, “canto del gallo”, “suona mezzanotte”. Questa stessa natura ispirerà a Enesco, un anno dopo, una Aubade per violino, viola e violoncello (1899) e più tardi una Serenata lontana per pianoforte, violino e violoncello (1903).
Guardare il video del concerto di gala IEMJ 2015 con l’interpretazione del Notturno Ville d’Avrayen secondo il manoscritto di Fernand Halphen
Ascoltare degli estratti dal CD Viniciu Moroianu suona Georges Enesco – Brani per pianoforte e musica da camera
Consultare un estratto dallo spartito ristampato da Salabert