“Le silence s’essouffle” – Mort, deuil et mémoire chez les compositeurs ashkénazes

Jean-Sébastien Noël

“Il silenzio ansimante” – Morte, lutto e memoria tra i compositori ashkenaziti
Presses universitaires de Nancy – Editions Universitaires de Lorraine, 2016, 472 p.

Fortemente segnate dai cambiamenti politici ed economici, dalle violenze pogromiche e, naturalmente, dal cataclisma genocida, dalle migrazioni transatlantiche e dall’adattamento a nuovi quadri sociali, le popolazioni ebraiche europee sono ben lungi dall’essere riducibili, nel corso del XIX e XX secolo, ai soli standard religiosi . Segnate dalle diverse forme di modernità (ideologica, intellettuale, artistica, tecnica), queste comunità sono confrontate ad una crisi del senso di appartenenza. In un contesto di profondi sconvolgimenti – e spesso di scomparsa – della tradizionale socievolezza ebraica dell’Europa centro-orientale, la questione dei criteri fondanti quello che il musicologo Amnon Shiloah (1928-2014) chiamava un “tetto comune” può essere considerata attraverso tutte le sfumature del lutto, dell’espressione di tematiche funebri e commemorative.

I percorsi dei musicisti migranti (compositori in particolare), così come la circolazione delle loro produzioni, consentono, infatti, di ridefinire una territorialità transatlantica dei lutti ashkenaziti. Come parte di una “storia sociale della cultura”, questo libro cerca di comprendere l’evoluzione delle strutture rituali e delle reti sociali all’interno delle quali agiscono i compositori, nonché le condizioni e i vincoli materiali specifici del lavoro di scrittura musicale su temi funerari. Attraverso l’analisi di repertorî eruditi (liturgici e laici) o popolari (canti popolari, melodie dei teatri yiddish della Second Avenue, ma anche canti dei ghetti e dei campi), questo studio sceglie un arco di tempo relativamente lungo (dagli anni 1880 agli anni 1980) per cercare di comprendere – nonostante la pluralità delle voci e l’impermanenza delle strutture sociali – il modo nel quale la musica ha potuto continuare a permettere il riposo dei morti ed il ritorno alla vita di coloro che hanno (sopra)vissuto .

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