Di Hervé Roten
Tra il 1870 e il 1940, la vita musicale in Francia dipendeva in gran parte dal sostegno di alcuni mecenati consapevoli ed appassionati di musica. Questi mecenati includevano un numero significativo di ebrei.
La Principessa Edmond de Polignac (1865-1942), nata Winaretta Singer, figlia di Isaac Singer, l’inventore della macchina da cucire perfezionata, apre nel 1887 un salone che attira molti compositori e musicisti. Sposata per la seconda volta con il Principe Edmond de Polignac, a partire dall’inverno 1893-1894 organizza nel suo hotel dell’avenue Henri-Martin incontri musicali che attirano numerosi scrittori e musicisti, tra cui Marcel Proust, Jean Cocteau, Colette, Diaghilev, Manuel de Falla, Chabrier, d’Indy, Fauré, Nadia Boulanger, Arthur Rubinstein, Wladimir Horowitz e Clara Haskil. Pittrice e musicista affermata, la Principessa di Polignac beneficia dei consigli illuminati di Gabriel Astruc, Serge de Diaghilev e Nadia Boulanger. Tra il 1912 ed il 1940, la Principessa commissiona una ventina di partiture a diciassette compositori francesi e stranieri, tra cui Igor Stravinsky (Renard), Erik Satie (Socrate), Darius Milhaud (Les Malheurs d’Orphée) e Francis Poulenc (Concerto pour deux pianos e Concerto pour orgue).
Benefattrice delle arti, la baronessa Edouard de Rothschild (1884-1975), nata Germaine Halphen, ospita nel suo hotel al numero 2 della rue Saint-Florentin numerosi musicisti, tra cui Alfred Cortot, Jasha Heifetz, Yehudi Menuhin, Vladimir Horowitz e Arthur Rubinstein, a cui è fortemente legata.
Nato da una ricca famiglia di Costantinopoli, il Conte Isaac de Camondo (1851-1911) è un musicista dilettante illuminato. Scrive una ventina di opere vocali, strumentali ed orchestrali. Mecenate estremamente generoso, è stato uno dei principali azionisti del Théâtre des Champs-Élysées, insieme al Barone Henri de Rothschild, ai fratelli Rothschild, ad Émile e Fernand Halphen, a Madame Louis Stern, ai Cahen d’Anvers, ad Henry Deutsch de la Meurthe, ad Albert Kahn, a Willy Blumenthal, a Paul Fould ed a Louis Barthou.
Come Isaac de Camondo, l’industriale Henry Deutsch de la Meurthe (1846-1919) è noto per la sua filantropia ed il suo gusto per la musica. Considerato uno dei maggiori azionisti dell’Opéra, per la quale compose Icare, un’epopea lirica in tre quadri di Henri Cain, orchestrata da Camille Erlanger, è stato anche autore di numerose melodie.
I ricevimenti organizzati da personalità del mondo della finanza, in particolare nei salotti della borghesia ebraica, non sono affatto inferiori a quelli della nobiltà. Ad esempio, Maurice Ephrussi (1849-1916) e sua moglie, nata Rothschild, si intrattengono nel loro hotel del 19 avenue du Bois-de-Boulogne. Si rivolgono a Gabriel Astruc per comporre il programma e ingaggiare gli artisti. Il fratello maggiore di Maurice, Michel Ephrussi, dirige insieme alla moglie un salone vicino all’Étoile, al 48 di rue de la Pérouse. Madame Michel Ephrussi è una pianista raffinata e si diverte a suonare in compagnia di artisti e compositori come Georges Enesco.
La famiglia Stern è originaria di Francoforte. Edgar Stern, sposato con Marguerite Fould, intrattene i suoi ospiti nel suo hotel al 20 dell’avenue Montaigne. Gli Stern si rivolgono anche a Gabriel Astruc per organizzare i loro ricevimenti musicali, che a volte comprendono anche dei balletti.
Albert Cahen d’Anvers (1846-1903), di famiglia di ricchi finanzieri ebrei ed allievo di César Frank, a partire dal 1870 organizza sessioni musicali nel suo albergo del Faubourg Saint-Germain, dove accoglie, tra gli altri, Jules Massenet e Vincent d’Indy. Attratto dalla musica, Fernand Halphen (1872-1917), imparentato dalla madre con le famiglie Ephrussi, Stern e Rothschild, entra al Conservatorio di Parigi all’età di tredici anni. I suoi genitori, Georges e Henriette Halphen, sono mecenati delle arti e si intrattengono nel loro albergo parigino al 24 di rue Chaptal e nella loro casa al monastero di Ville-d’Avray. Fernand Halphen tiene anche un salone dove vengono eseguite le sue opere. Dopo la sua tragica morte durante la Prima Guerra Mondiale, la vedova, nata Alice Koenigswarter, continua ad organizzare concerti nel suo salotto parigino della rue Dumont d’Urville ed a La Chapelle-en-Serval. Negli anni tra le due guerre ospita, tra gli altri, Robert e Gaby Casadesus, André Jolivet, Darius Milhaud e Francis Poulenc.
Anche molti musicisti dilettanti tengono un salotto. Per alcuni – in particolare per le donne, che in questo modo compensano la frustrazione di non potersi esibire sui palcoscenici pubblici – è l’unica opportunità di esprimere il proprio talento e di essere ascoltati da un pubblico, a volte anche a fianco di musicisti professionisti. Madame Maurice Sulzbach, nata Frincsel, tiene un prestigioso salone al 52 bis dell’avenue d’Iéna e nel suo castello di Le Chesnay (Seine-et-Oise), frequentato regolarmente da Vincent d’Indy, Camille Erlanger ed Ernest Chausson. Louise Crémieux (1863-1925), nipote di Adolphe Crémieux, è una cantante dilettante e dirige un salotto dove intrattiene Fauré, Roger-Ducasse e Ravel, che le dedica L’Heure espagnole e Le Noël des jouets. Prima di diventare la moglie di Claude Debussy nel 1904, Emma Bardac (1862-1934), nata Moyse, sposa nel 1879 Sigismond Bardac, un banchiere e collezionista ebreo di origine tedesca. La coppia si stabilisce a Parigi e apre un salotto dove, negli ultimi anni del XIX secolo, Fauré introduce i migliori esponenti della sua classe di composizione: Koechlin, Ducasse e Ravel.
La tradizione musicale sembra altrettanto forte nella famiglia di Isabel Lang (1904-1988) come in quella di Henry Gouïn (1900-1977), che si sposano nel 1931 all’Abbaye de Royaumont, di proprietà della famiglia Gouïn. Qui accolgono numerosi musicisti, interpreti e compositori, tra cui Albert Roussel, Darius e Madeleine Milhaud, Roland Manuel, Jacques Ibert, Florent Schmitt, Alexandre Tansman, Luigi Dallapiccola ed Ernst Krenek. Precursore della sponsorizzazione aziendale, Henry Gouïn avrebbe cercato, intorno al 1937, di convincere gli industriali ad aiutare gli artisti. Tuttavia, il sistema fiscale non essendo adeguato all’epoca, il suo progetto non fu mai realizzato. Cinquant’anni dopo, questa misura è stata introdotta dal Ministero della Cultura francesi.
Come sarebbe stata la vita musicale a cavallo del XX secolo senza il contributo dei mecenati e dei salotti musicali? Molti di questi salotti erano gestiti da eminenti membri della borghesia israelita che, sostenendo la creazione musicale, permisero alla Francia, ed in particolare a Parigi, di esercitare una reale influenza artistica in Europa e nel mondo.
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Fonti: Questo articolo, apparso in parte nel 2006 nel libretto del doppio CD Fernand Halphen, Mélodies, pièces pour piano et musique de chambre, deve molto al notevole libro di Myriam Chimènes, Mécènes et musiciens – Du salon au concert à Paris sous la IIIe République, Paris, Fayard, 2004, 792 p.