Monty, Line (1926-2003)

Line Monty, il cui vero nome è Éliane Serfati (conosciuta anche con il nome d’arte Leïla Fateh) è nata nel 1926 ad Algeri in una famiglia di melomani.

Intorno all’età di 25 anni, prende lezioni di canto da un insegnante italiano ed inizia ad esibirsi in pubblico, principalmente nei galà di beneficenza.

Si trasferisce a Parigi all’inizio degli anni ’50 e dal febbraio 1952, con il nome di Line Monty, registra alla Pathé Marconi diversi dischi 78 giri in arabo.

Il pianista Maurice El Médioni sarà il suo accompagnatore per tutta la sua carriera orientale.

Il suo amico Youssef Hagège, noto anche con il nome di José De Suza, famoso autore e compositore che accompagnava i grandi nomi della musica orientale, gli offre una delle sue composizioni: L’orientale.

L’Orientale diventa rapidamente uno standard che sarà stato ripreso una decina di anni dopo da Enrico Macias.

L’anno successivo, Line Monty cambia il suo repertorio. Abbandona momentaneamente la canzone araba per un repertorio di canzoni francesi.

Dalla fine di dicembre 1952 all’ottobre 1956, registra diversi dischi 78 giri sempre con Pathé, accompagnata dalle orchestre di Raymond Legrand, Marius Coste o André Popp.

doc_2_line_monty_500px.jpgVince il premio Édith Piaf, poi il primo premio all’Olympia, accumulando successi nei music-hall e nei cabaret dei quartieri di lusso. Difende così la canzone francese in tutto il mondo, soprattutto in Canada, negli Stati Uniti (per dieci anni dirigerà un noto club di New York), in America Latina, in Germania, Olanda e Medio Oriente.
Tuttavia, riprenderà diversi titoli di canzoni algerine dopo l’indipendenza dell’Algeria.
Line Monty ha recitato il suo proprio ruolo nel Grand Pardon 2, di Alexandre Arcady.
Muore a Parigi nell’agosto 2003 ed è sepolta nel cimitero parigino di Pantin.
Dopo la morte di Line Monty nel 2003 e di Lili Boniche nel 2008, un documentario storico sui tesori della musica arabo-andalusa e giudeo-araba intitolato « Le Port des amours », è stato realizzato da Jacqueline Gozland

Consultare la sua discografia

Fonti :

JE CHANTE MAGAZINE n° 12, janvier 2016
Wikipedia

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